il risultato dei laboratori del 25/06/2016
Alcuni laboratori che hanno coinvolto i partecipanti a Porto 15 si sono incentrati sullo studio approfondito e critico del progetto architettonico, utile a capire meglio gli spazi che si andranno ad abitare singolarmente e gestire in collaborazione.
La lettura dei progetti, tramite disegni, schizzi, tracciamenti in scala reale, ha portato i partecipanti a muovere alcune piccole critiche su delle scelte distributive adottate in progetto, alle quali hanno seguito importanti momenti di creatività e proposta di soluzioni alternative.
In particolare la sessione di progettazione partecipata si è incentrata in prima battuta sugli spazi privati. In modo libero è stato chiesto a tutti di apportare dei suggerimenti in merito alle diverse tipologie degli alloggi.
Le proposte sono state appuntate direttamente sui disegni e quindi raccolte in una sintesi condivisa alla quale ciascuno ha apportato il proprio contributo.
Molte delle richieste e delle soluzioni si sono sovrapposte e hanno evidenziato un desiderio piuttosto comune di modificare alcuni piccoli aspetti caratterizzanti le diverse tipologie di alloggio.
Per semplicità di esposizione, si riporteranno le diverse proposte di modifica per ogni tipologia di alloggio (A,B,C1, C2, C3) partendo dalla situazione originaria prevista attualmente in progetto.
Alcuni dei partecipanti candidatisi per questo tipo di alloggio si aspettavano di poter fruire di due camere da letto separate ed indipendenti. Le proposte alternative sono state quindi motivate sopratutto da questa necessità, che tecnicamente non comporterebbe gravose modifiche dal punto di vista distributivo.
La soluzione prevede lo spostamento degli attacchi della cucina in corrispondenza dell’attuale soggiorno, in modo da ricavare una camera singola aggiuntiva, chiusa ed indipendente. Altra variazione proposta, potrebbe essere quella della modifica della distribuzione dei sanitari nel WC, per poter godere maggiormente della luce proveniente dal finestrotto che, con la presenza del box doccia, potrebbe essere meno sfruttato.
La soluzione della camera al posto della cucina si presta anche all’uso lavorativo, esigenza di alcuni partecipanti.
Di contro, potrebbe manifestarsi l’esigenza di avere uno spazio piuttosto aperto, con la parete attrezzata per la cucina mantenuta nella posizione originaria e l’eventuale parete di chiusura realizzabile in un tempo successivo (tramite l’uso di tecnologie a secco quale cartongessi e montanti metallici).
Questo tipo di alloggio non ha generato grosse perplessità nei confronti dei partecipanti, esclusa la proposta, diffusa anche per gli alloggi di tipo C, di modificare i bagni in modo da comprendere entro il loro perimetro la finestra. Pur riflettendo sulle possibilità ed i benefici offerti dalla ventilazione meccanica controllata prevista in tutti gli alloggi, i partecipanti si sono dimostrati piuttosto perplessi rispetto ai bagni ciechi, preferendo in modo molto deciso la presenza della finestra in bagno.
Osservando lo schema qui proposto la seconda camera da letto non ha più formalmente le caratteristiche dimensionali della matrimoniale, assumendo una conformazione meno regolare della versione originaria, ma comunque utilizzabile. Il disimpegno diventa inevitabilmente lungo.
Oltre alla questione del bagno cieco, in questo caso non ovviabile, molti partecipanti hanno espresso la necessità di ottenere un disimpegno tra servizio igienico e soggiorno, sia per questioni di comfort che per privacy, evitando che gli ospiti passino dalla camera da letto per fruire del bagno.
La modifica apportata consente comunque di conservare la camera matrimoniale, con dimensioni e caratteristiche abbastanza analoghe alla versione originaria.
Da alcuni partecipanti è stata elaborata anche la proposta di spostare la parete della cucina sul lato più lungo del soggiorno.
L’unico esemplare della tipologia C2 ha destato due osservazioni. La prima è la presenza di un disimpegno tra ingresso e soggiorno che ai partecipanti è sembrato superfluo.
La seconda riguarda il bagno cieco. Per ottenere una superficie della camera da letto sufficiente affinché possa restare matrimoniale, si è individuata una soluzione un po’ più articolata per la configurazione delle pareti del bagno.
Molto simile alla tipologia C1, le criticità emerse sono le medesime.
In questo caso però, avendo una camera da letto leggermente più piccola della tipologia C1, non sarà possibile erigere un muro divisorio realizzando un disimpegno a tutti gli effetti. Si potrà comunque modificare la configurazione del bagno in modo da ottenere l’entrata diretta dal soggiorno, ricorrendo a divisori mobili per la privacy della camera da letto.